delietorecensioni

Recensione dell’opera” Aqua” e “Il Frammento mancante” di Daniela Trovato.

 

Desidero esordire, per chi non mi conosce, che io seguo sempre il mio istinto e intuito; partendo da ciò, proseguo col dire che amo leggere più colleghi esordienti ed inediti, che grandi autori, di fama conclamata e internazionale. Quando desidero leggere un bel poliziesco o un argomento  scientifico, ne scelgo uno da loro pubblicati.  Da quando qualcuna, pensando che fossi chissà quale scrittore famoso, s’affidò a me, nel farle una recensione del suo manoscritto, ne rimasi estasiato e lusingato,  soprattutto felice di scoprire un mondo nuovo, di veri talenti, che molte case editrici farebbero bene a valutarne il talento, perché ne hanno da vendere, e sicuramente anche più di me, che vengo ritenuto, oggi chissà chi, mentre loro sono dei talenti eccezionali, nello scrivere, trasmettere emozioni, soprattutto descrivere momenti da farteli vivere come se tu fossi li, accanto all’autrice o autore. Inoltre è bene leggere, e lo consiglio sempre a tutti, perché si acquisisce una terminologia nuova di parole e significati di paesi e città natie degli autori, o delle loro dirette esperienze che non si esimano tramite i loro scritti, a condividerli con tutti, noi che li leggiamo. D’allora io ho grande stima, più degli inediti e autori in “erba” che meritano tutto l’appoggio e stima di tutti noi.

Daniela Trovato, l’ho conosciuta su fb, come tanti altri autori inediti e talentuosi, che io sinceramente, devo inchinarmi a tanti di loro, Daniela compresa, per la straordinaria capacità di trasmettere le sue emozioni, solitamente di reali esperienze vissute(spesso è questo che spinge molti di loro ad iniziare a scrivere, e fanno benissimo e li ringrazio). Entriamo subito nel cuore di Daniela, a parlare delle sue opere, unite da due fili conduttori, intrecciati magistralmente tra di loro dall’autrice: l’acqua e l’amore

In Aqua, l’autrice ci fa vivere, riuscendo a farci percepire quasi dal vivo l’elemento “acqua” in tutte le sue forme, gioie, traumi, sensazioni, brividi e paure, che spesso questo elemento di vita e di morte per alcuni ne diventa esperienza della loro vita. L’acqua principale elemento di vita, senza di essa non  esisterebbe, tutti  la cercano ovunque, come principale elemento di sopravvivenza, tutta via ci parla anche di esperienze di morte, esaltando un argomento attualissimo: gli immigrati, che si trovano per disperazione ad affrontare questo elemento, che diviene pericoloso, causa di morte, seppur inizialmente di vita, per sfuggire con barconi fatiscenti da guerre, miserie e persecuzioni. Tuttavia l’autrice Daniela, ce la porge delicatamente, seppur parlando anche di morte e di tragiche esperienze, facendoci vivere rigo dopo rigo, emozioni d’amore, d’attaccamento alle radici della propria terra, e del suo essere di carnagione scura, molto scura, per non essere scambiati diversamente e discriminati in terra straniera. Ci fa vivere anche le emozioni di una bella amicizia, tra due ragazze, il cui tragico destino le accomuna. Una perse la madre che fu ingannata da chi ebbe la bambina, che appena sbarcata le fu strappata e adottata in terra straniera, l’altra perse entrambi i genitori, però ebbe la fortuna  di vivere comunque una parte della sua infanzia, riuscendo a crearsi dei ricordi con i propri genitori, prima d’andare a vivere con i nonni, vicino ad un ruscello, che ne divenne suo compagno di giochi e di riflessione d’adulta. Tra le due nasce una solidarietà e amicizia profonda, che le renderà sorelle d’affetto. Se in acqua, non è solo l’elemento liquido il protagonista, il secondo protagonista è un tenero  amore e affetto d’amicizia e solidarietà, come avrete modo d’appurare voi stessi che lo leggerete, e sarà proprio l’amore, l’altro filo conduttore che unisce “Aqua”a  “il Frammento mancante”, quello protagonista principale, mentre l’elemento acqua diverrà il secondo sotto una luce, tuttavia non indifferente. In “il Frammento mancante” Daniela ha dato il meglio di se, nel riuscire a trasmettere emozioni fantastiche, ovviamente è soggettiva la percezione di ciò. In “il Frammenti mancante” si parla soprattutto di un amore nato tragicamente, sotto degli auspici, che nulla facessero prevedere la conclusione della trama. A me mi ha particolarmente colpito perché tratta dell’olocausto, di tanta gente mandata a morire nei campi di sterminio e Daniela ha voluto intitolarlo appunto “il Frammenti mancante” perché tratta di tanti frammenti d’amore, raccontato in piccoli tratti, tra un tedesco, obbligato a fare il suo dovere, se non voleva essere fucilato. Quindi la sua interna vigliaccheria di non ribellarsi a quell’orrore, lo corrodeva seppur non consenziente, e appena scorse gli occhi di una giovanissima  ragazzina ebrea, mentre si trovava a marchiarle il braccio con i numeri identificativi,  lesse tutto lo sgomento di perdere un importante  frammento della sua vita, che un istante di uno sguardo, senti ‘essere letto nella sua anima, l’amore misericordioso del perdono, per ciò che non voleva fare, ma era obbligato. E tra i due, nacque un grande amore, capendo subito che il giovane tedesco, non era come gli altri, e nei suoi occhi intravide la bellezza interiore di un’anima travagliata. Mi ha colpito più “Frammenti” in quanto ancora oggi, sono inorridito da quei massacri solo per discriminazione razzista di un folle dittatore, e di tanti altri che per vigliaccheria, o impotenza militare, son dovuti sottostare ed assecondarlo emendando decreti di persecuzioni pure nelle loro nazioni, vedi Italia, Polonia, Francia e altre invase, dai tedeschi. Quel tedesco lo perdonai anch’io, perla sua vigliaccheria leggendo, perché il talento di Daniela è proprio di scrivere talmente col cuore, un cuore talentuoso, da far vivere le stesse sue emozioni a chi la legge e se questa era la sua intenzione, ha centrato alla grande, come una Robin Hood con la penna, anzi tastiera.

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