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Le mele marce sono ovunque, basta individuarle subito

Palermo, arrestati tre poliziotti della Polstrada “O mi paghi o facciamo controlli continui”.

Quando s’asserisce che la mafia è una mentalità di cultura radicata, ma anche erbaccia da estirpare, con le dovute cure, ci si riferisce ad episodi isolati, ma che devono dare da pensare, specie, quando questa mentalità si radica come un virus che contagia anche elementi istituzionali, che dovrebbero arrestare, invece d’alimentarla, gettando fango sulla divisa, sulla quale molti colleghi credono e rischiano e perso, pure la vita. Sono queste notizie a fare più male, quando ad essere protagonisti sono dei poliziotti a cui noi cittadini e pure i loro colleghi affidiamo la nostra vita e sicurezza.

Le indagini hanno consentito di raccogliere elementi di riscontro alla denuncia dei due imprenditori, nonché di altri episodi. In particolare, gli agenti, durante un controllo di routine nei confronti di un mezzo di una ditta, procedevano ad elevare un verbale di contravvenzione relativo ad una violazione del codice della strada che prevedeva il sequestro del mezzo ed una pesante sanzione amministrativa (sequestro e sanzione pecuniaria in realtà non previsti dalla legge a fronte della violazione constatata); a quel punto, avrebbero indotto i responsabili della società a versare loro una tangente in cambio dell’annullamento del predetto verbale e della sostituzione dello stesso con verbali di comodo nei quali veniva indicata una violazione diversa. In un altro episodio, emerso durante le indagini, i tre poliziotti avrebbero ricevuto utilità da parte di un utente della strada sottoposto ad un controllo di polizia, favorendolo nelle contestazioni verbalizzate, attestando nello specifico che lo stesso fosse in possesso di una particolare abilitazione alla guida, richiesta per la tipologia di merce trasportata, che in realtà non possedeva.

E’ come ricevere una pugnalata, una pallottola in pieno cuore, dalla stessa mafia che come rivincita, ci spinge contro i nostri stessi tutori dell’ordine,  dopo averli infettati del suo malefico virus. Al quale però ad ogni virus esiste pure una cura, rappresentata da una immensa fiducia nella maggioranza dei nostri ragazzi, sulle strade, nell’investigativa, in ogni settore in cui sono impegnati e ci credono fortemente. Una cura chiamata determinazione, rispetto comunque e attaccamento al dovere, e più accadono questi incresciosi infangamenti, più si rafforza in loro il senso del dovere e voglia di riscatto, per pulire la macchia fatta sulle  loro divise e ideologia, per cui si sono arruolati. Su tre poliziotti infettati dal virus della criminalità, migliaia sono vaccinati e immuni a tale virus e vegliano con orgoglio, sulla sicurezza di tutti noi.

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